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venerdì 6 febbraio 2015

GLOCALitaly




 

GLOCALitaly è un progetto finalizzato a valorizzare le Competenze Italiane all’estero, attraverso scambi di conoscenze ed esperienze tra quegli italiani che oggi e negli anni passati, hanno scelto di sviluppare la propria voglia di fare fuori dall’Italia  e chi vive, studia lavora ed opera qui in Italia.

       Questo scambio mira in primo luogo [GLOCAL.1] ad offrire ai giovani che in Italia vivono momenti molto difficili: idee, suggerimenti, stimoli ed opportunità necessari a rinvigorire capacità e voglia di fare.  
        I passi successivi [GLOCAL.2 e 3] mireranno a coinvolgere sia le Imprese che gli Amministratori pubblici

GLOCAL.1: le Origini
     Il Progetto s’inquadra nel filone di accompagnamento dei giovani ad un approccio consapevole ed efficace al Lavoro (da inventare...).
    GLOCAL nasce da un percorso personale del Presidente dell'Associazione, che, inizia nel 1998 con il Presidio Territoriale di Colleferro-Anagni-Paliano, inizia a strutturarsi nel 2001 con il Laboratorio di Auto Apprendimento, si rafforza nel 2005 con un’azione di assistenza a 150 donne per la loro ‘promozione’ lavorativa. Da questa esperienza, dopo due anni, trae origine il libro “Trovare Lavoro, un Lavoro” e la correlata indagine: “il Lavoro cos’è”, per arrivare lo scorso anno alla realizzazione del Master ProMAO (Progetto Multidisciplinare di Accompagnamento Operativo) che ha visto 5 neolaureati del territorio concludere un percorso intenso ed esaltante.

Come il nome stesso dell'Associazione evoca, il Progetto poggia sul concetto di Globale-Locale.  
Riteniamo infatti che la componente socio culturale data dal legame territoriale renderà molto più pratico e fruttuoso l'incontro, lo scambio e la condivisione di situazioni, realtà ed opportunità.
Inizialmente abbiamo indicato come riferimento territoriale 'di massima' quello compreso tra Roma e Cassino (attorno alla 'nota' Valle del Sacco). Per il futuro tutto potrà accadere....


I destinatari privilegiati
di questa prima fase, come già detto, sono i GIOVANI (studenti , lavoratori, disoccupati, NEET), ma già in questa fase saranno coinvolti anche gli altri due attori privilegiati :Imprenditori ed Amministratori, anche se non con ruoli da protagonisti principali.

L’obiettivo è quello di far trasferire, da parte di conterranei oggi residenti all'estero: Concetti, Problematiche e Atteggiamenti ed ogni altro suggerimento ritenuto utile.
  
      Chi vive e lavora all'estero gode di una ‘visuale’ migliore, più ampia, più alta e quindi più completa, data anche dalla stessa lontananza e dal fatto di aver vissuto una più o meno lunga esperienza di vita (lavorativa) in contesti completamente diversi da quelli nativi. Resta tuttavia estremamente legato ai territori di origine ed ai suoi abitanti ed, in genere è disponibile, orgoglioso e interessato ad offrire la sua esperienza a chi oggi in Italia incontra serie difficoltà per iniziare una concreta attività lavorativa.
    I primi contatti già attivati con alcune comunità all'estero evidenziano in maniera ampia tale atteggiamento e ci fanno ben sperare per il successo dell'Associazione e delle iniziative in cantiere

    Ci auguriamo che la nostra iniziativa possa trovare l'interesse ed il gradimento dei giovani che vivono nei territori indicati, dai quali oltre che adesione all'Associazione attendiamo suggerimenti e contributi di ogni tipo.
   
  Gli interessati possono scrivere alla nostra casella di posta [e-mail:asso.glocalitaly[at]gmail.com ], sarà, per noi, un vero piacere rispondere a tutti i vostri quesiti.


giovedì 15 gennaio 2015

Capodanno 2015 a Melbourne



Note e riflessioni sparse da un Capodanno ‘a testa in giù’
 



31 dicembre 2014, YARRA PARK Melbourne famiglie con bambini ed anziani che giocano, assistono a spettacoli in attesa dei 'fuochi d'artificio per i bambini'. Si, qui i bambini sono una componente  principale della società ed ovunque si nota l'attenzione che la società dedica loro.
Esistono spazi e/o attenzioni, supporti per bambini in banca, centri commerciali, ristoranti, vari esercizi commerciali, senza contare gli innumerevoli parchi attrezzati, completamente funzionanti, senza una carta o  rifiuti di altro genere a terra (il 'bello' è che non ci sono neanche  i cestini!),  senza recinzioni (come le case) nè guardiani/custodi/gestori.
Ecco questo è uno degli effetti che l'Australia, terra promessa, miraggio per moltissimi italiani, offre ai propri abitanti (attenzione ce ne sono di vario genere: turisti, residenti e cittadini), le differenze non sono da sottovalutare, purtroppo anche qui ci si può imbattere in qualche connazionale che le prova tutte per superare i diversi paletti posti dall’Amministrazione locale…
Il viaggio per arrivare lo faccio in metropolitana, affollatissima. Ma la prima sorpresa è che: oggi, è Capodanno, NON si paga, si risparmiano oltre 6,00 $ ad andare ed altrettanti a tornare. Ad informarci è una pattuglia di polizia di servizio alla stazione, dove non c'è personale della Metro; ci sono solo dei ‘totem’ dove si DEVE ‘strisciare’ la propria carta di viaggio (biglietti non ce ne sono!) sia all’entrata che all’uscita.
Scesi nei pressi di Yarra Park grandi cartelli luminosi ricordano che è un giorno di Alcool '0' (i controlli ci sono, sono a tappeto, veloci e dalle eventuali, non simpatiche) conseguenze IMMEDIATE.
Si, siamo in un posto dove è possibile fare festa, con famiglie (dai nonni ai molti bambini) tutti insieme  a giocare.  G I O C A R E  sui prati, senza toccare una goccia d'alcool. Incredibile? Impossibile? Strano? Ma vero!
Nessuno protesta per questa “mancanza di libertà”, magari apprezzano molto di più, l'altra faccia della medaglia: quel mondo civile, vivibile, 'fantastico' che piace tanto anche agli italiani d'Italia. La cosa difficile da comprendere è che per ottenere certi benefici è necessario saper accettare i relativi 'costi' ovvero il rispetto dei diritti ALTRUI, cioè l'osservanza dei propri DOVERI.
Dopo aver assistito allo sciamare di migliaia di enormi pipistrelli che vivono appollaiati sugli alberi di questo parco adiacente allo stadio di Melbourne, ed ai fuochi d'artificio, un mare, anzi un MARE di gente, si è diretta verso la Metro (ALSTOM, per la cronaca). Per rientrare a casa, anche qui, data la grande affluenza di gente, grande calca, binari stracolmi -metro sempre gratuita-.
Carrozzine, molto spesso a due posti, bambini in braccio a genitori e nonni. C'è calca, ma molta tranquillità. I treni si susseguono a distanza di poco più di 60” (dopo le 22,00 del giorno di capodanno, mentre a Roma l’assentismo dei vigili tocca livelli assurdi…).
Dopo due o tre treni riusciamo a salire, Polizia alla Metro non se ne  vede, solo qualche addetto dei trasporti pubblici che segnala alle famiglie con carrozzine dove sia meglio passare, e dopo 20' siamo a casa.
Il Capodanno continua, gente in canottiera, in mezze maniche, calzoni corti o lunghi, mini, scollature da spiaggia, maglioni, cappotti (il mio, ad esempio). Quì è estate, ma Melbourne ha un clima talmente instabile che si può passare da 10 a 40° nella stessa giornata, anzi addirittura nella stessa ora... Una quantità enorme e diversa di 'soggetti' strani, vestiti ognuno come 'gli pare', tatuaggi di ogni forma, dimensione  e colore, ma non un ubriaco, non una scena di intemperanza.
Il Capodanno italiano da quando si gettavano le vasche da bagno ed altri oggetti d’arredamento in strada, ad oggi, che si spara per 'far festa', ha sempre avuto necessità di una notevole dose di trasgressione pericolosa, per sé e per gli altri per fare Festa!
Fare pulizia delle cose vecchie in casa propria, per imbrattare spazi e luoghi pubblici (tanto non sono i nostri....).

Legalità e Libertà
Qui se trasgressione c'è è nei canoni di abbigliamento e alimentazione, ma non di invasione e trasgressione dei luoghi pubblici, delle cose di 'tutti'. Eppure anche qui è pieno di Italiani o 'ex'.... Sono felici di stare qui, si sentono parte di questo continente e sono tristi per quanto sentono dell'Italia. Dicono che qui si vive benissimo, vedono che i  loro figli hanno un futuro, trovano lavoro e se lo perdono ne trovano un altro. Sono italiani, ma, non solo hanno imparato a comportarsi secondo gli standard sociali del luogo, ma sono contenti di vivere qui, ed in 'Italy' vogliono ritornare solo per turismo..., perchè l'Italia è BELLA, è la loro storia, ma come si vive qui....
Da quanto percepisco e recepisco, per ottenere questo risultato impensabile in Italia, non sono servite leggi speciali, ma il semplice ESEMPIO, affiancato all' esistenza di adeguata legislazione e rigorosamente applicata e, in maniera quanto più possibile immediata, senza ritardi e, soprattutto,senza eccezioni (!).
Piccoli (?) principi che possiamo ritrovare negli scritti di uno dei tanti spiriti illustri che l’Italia ha prodotto e poi ‘superato’…: Cesare Beccaria.

Socio Economia
Oggi le leggi e la struttura economica Australiana non consentono  un'immigrazione indiscriminata, si esige la conoscenza della lingua, competenza e preparazione in discipline specifiche, ma anche disponibilità finanziaria (molti individuano in questo un potenziale rischio); c'è molta 'CINA' e sempre più cinesi , tanto che circolano scritte: “more chinees, less tree”.
L'attenzione al Valore Aggiunto da avere e/o saper produrre è fondamentale.
 

Il costo della vita in Australia, non è certo basso e senza avere entrate adeguate la vita può diventare difficile anche qui, come dimostrano i non pochi  'delusi' rientrati...



Cosa vuol dire che la vita in Australia è cara, forse alcuni piccoli esempi possono aiutare:


  • colazione con cappuccino e cornetto, con facilità arriva a 10 $
  • un Kg di pane 4$ (quello locale), il doppio quello tipo italia.
  • un quotidiano 2,5 $
  • una visita dal medico generico costa 75 $
  • L'assistenza medica per il percorso di una gravidanza 14.000 $
  • L'affitto di una casa media, fuori della città metropolitana, facilmente raggiunge e supera i 1.500$
  • Il costo di acquisto, per la stessa casa a cavallo del milione di $
  • un lt di acqua minerale costa a partire da 2,5 $
  • un viaggio in metro di ca 20km 6,5 $
  • un kg di frutta di stagione locale supera facilmente i 3 $
  • una bottiglia di vino di primo prezzo 6-7 $
  • prosciutto locale 13-18 $/Kg
  • prosciutto italiano (primo prezzo) 40  $ /kg
  • l'elettronica (TV, PC e Cell) ha invece prezzi molto più allineati ai nostri;


 Di contro le statistiche sull'occupazione dei laureati (che sta calando) qui si  fanno controllando la situazione occupazionale a 4 mesi , si MESI, dalla laurea (in Italia a 4 anni!) ...



Lo stipendio lordo medio di un laureato (laureato che svolge lavoro da laureato) sotto i 25 anni è di 52.500 $.



I politici che anche qui non  sembrano brillare per capacità, a differenza dell'Italia sono anche in grado di dare esempi positivi, magari pagando il ticket del parcheggio della propria auto. Da noi, al massimo può accadere che un politico riesca ad andare a fare acquisti senza scorta, ma 'addirittura' pagare il parcheggio....



 Qualche nota di ‘costume’



I commessi di grandi magazzini, di catene di franchising hanno lo stesso comportamento  verso i clienti di quello dei titolali, di piccoli e grandi  esercizi, produttivi o commerciali: un atteggiamento di rispetto, di disponibilità e di VERA attenzione al cliente. Forse perchè è 'il patrimonio' attuale e futuro dell'azienda, o solo perchè è giusto aver rispetto ed attenzione all'altro. Tutto ciò accade non perchè frutto di corsi di formazione, ma perché è giusto così. Il rispetto e l’aiuto reciproco ('almeno fino a prova contraria', come dicono gli Australiani e conferma qualche italiano residente da decenni in Australia) è parte integrante della cultura locale, cultura che trae origine da comunità di guardiani e galeotti che, una volta scontata la pena, da liberi cittadini decisero insieme di costruire una società vivibile.



Questo ritengo sia uno dei principali elementi del successo che l’Australia sta raccogliendo.



Purtroppo ho la sensazione che molti nostri connazionali riescano, invece, a vedere solo gli effetti positivi che questa società ha prodotto, senza domandarsi, o comprendere del tutto come abbiano fatto, quali percorsi abbiano seguito, come sia stato possibile che percorsi e comportamenti si siano potuti realizzare....



Certo poi le leggi inclusive, che danno fiducia a chi fa (ma sono ferme e dure e tempestive nell'applicazione, per chi trasgredisce!) fanno il resto; non c'è obbligo di rilascio dello scontrino fiscale e neanche di avere il POS, ma sono pochissimi (in genere cinesi) gli esercizi che accettano solo contante....



Comunque la cosa che traspare, da una permanenza di qualche settimana nei dintorni di Melbourne e dalle visite alla metropoli e ad alcuni ambienti turistico produttivi è principalmente una: una Grande voglia di VIVERE, di fare, di fiducia nel domani, figli, figli, figli, informalità di abbigliamento, molto meno di comportamento; autonomia (obbligata e ricercata) e serietà.



Si respira un'aria da 'anni 60' in Italia, poi sono arrivati gli anni 70 e soprattutto 80 tagliati 'su misura' per noi italiani e lì è cominciato l'inizio della fine: quando abbiamo deciso che potevamo vivere bene sulle spalle dei nostri figli!



Tanto per concludere sorridendo (?): qui vanno alla grande le pubblicità di agenzie funebri che invitano ad investire quanto prima nel proprio funerale, per non gravare sui propri figli!!!


 Considerazioni conclusive



Chi ha avuto la forza di seguire fin qui queste note strampalate si starà forse chiedendo a cosa servano, dove si voglia arrivare con una riflessione del genere, a chi sia indirizzata.



La risposta è forse banale: vuole essere una sorta di promemoria con relative riflessioni che un italiano in visita in Australia si è posto. Spero ci sia qualche spunto di riflessione per chi si chiede perché, come mai in Italia siamo dove siamo, se riusciremo a cambiare e quali strade potrebbero essere percorse; ma anche per chi sta pensando di dare una svolta alla sua vita andando a vivere ‘a testa in giù’.



L'Australia non mi è sembrata il paese dei 'balocchi' dove si arriva, si viene assunti -ciascuno a fare il lavoro che gli va- con retribuzioni d'oro con cui vivere da nababbo. E' però una nazione dove chi ha voglia di lavorare ha ampi spazi per farlo (con il suo impegno MA nell'ambito delle leggi che seguono attentamente l'evolversi dei tempi e delle situazioni).



Gli abitanti sembrano molto apprezzare i vantaggi che il rispetto dei DOVERI, affiancati al riconoscimento dei diritti e la rinuncia alla spesso abusata privacy (ci sono telecamere ovunque…),  determinano: l'ambiente che si viene a creare è 'confortevole', piacevole, produce voglia di vivere, di viverlo, mantenerlo e migliorarlo, e sono molto attenti ad eventuali minacce che possano distruggerlo/modificarlo.



Gli Australiani ‘doc’ sembrano aver acquisito un sesto senso sul come mantenerlo e ne sono molto gelosi.