medium:La Repubblica del:14 feb 2011
Autore/Conduttore:FEDERICO RAMPINI
Fonte/Titolo Originale:Giardinieri, muratori, cuochi
le dieci professioni del futuro
Proposto da:AlCo
Testo:
E' proprio vero che 'Nessuno è Profeta in Patria!'
E' necessario che blasonati istituti di ricerca emettano i loro repsonsi perchè anche i nostri media riescano 'Svegliarsi'.
Nella nostra piccola Italietta degli scandali da innumerevoli anni disponiamo del sistema Excelsior che annualmente fa un'analisi approfondita del mondo del lavoro, delle professioni e dell'occupazione, ma solo gli 'addetti ai lavori' riescono a conoscerne i risultati.
Con il nostro Blog per quanto ci è possibile ci sforziamo di diffondere un'informazione,più che alternativa, semplicemente NASCOSTA.
Purtroppo i risultati sono scarsi,anche se, paradossalmente, spesso capita di trovare attenti lettori/utilizzatori del servizio (si perchè così è stato inteso questo BLOG) più fuori che dentro l'Italia. Ecco comunque le scoperte che arrivano da oltreoceano
Studio Usa rivela il trend delle assunzioni fino al 2018. Con qualche sorpresa. Le attività emergenti richiederanno comunque un alto livello di studi e specializzazione. In crescita tutti i mestieri legati alla cura alla persona
...Una caratteristica unifica i mestieri che "tirano": i servizi alla persona. La sfera del benessere individuale, dell'assistenza, dell'aiuto, avrà un boom con l'invecchiamento della popolazione. Inoltre sono le uniche attività per le quali è impossibile la delocalizzazione....
Ma sono questi i mestieri per i quali stanno studiando i nostri figli? [v.di post su mismatch]
...Già oggi quei settori tecnologici che assumono i laureati nelle cosiddette facoltà "STIM" (Scienze, Tecnologie, Ingegneria, Matematica) hanno 4,8 milioni di addetti mentre i titolari di quelle lauree sono 15,7 milioni. I due terzi devono cercarsi un posto altrove....
Cresce così il fenomeno della "sovra-qualificazione" [forse ai nostri più attenti lettori questo può ricordare qualcosa...]
...per selezionarli le imprese alzeranno sempre di più la barra: "ci vogliono 22 milioni di laureati in più entro il 2018". La spiegazione? "Per gli uffici delle risorse umane, chiedere titoli di studio superiori semplifica la selezione, eliminando automaticamente una parte dei candidati. Inoltre la laurea dà un'infarinatura di cultura generale che sarà obbligatoria anche nei lavori più umili"...
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martedì 15 febbraio 2011
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