Il 6 marzo scorso dopo un impegno
lungo oltre tre mesi, si è concluso, con l’evento ‘Spread your Mind’ il MASTER
ProMAO.Cercherò di riassumere
i risultati partendo dalla fine.
La sala ha accolto
un pubblico composto da persone di età, cultura e formazione diverse.
Complessivamente le presenze hanno sfiorato il centinaio di partecipanti, gli
intervenuti hanno seguito dall’inizio al termine la manifestazione con estremo
interesse.
Se ne può quindi
dedurre che: è stato confezionato un
‘Prodotto culturale’ Fruibile ed Interessante.
Se
tale risultato fosse stato ottenuto da un Team di laureati in Economia e
Commercio, forse avrebbe potuto rappresentare un risultato scontato e atteso,
ma siamo certi che, nel tempo in cui è stato realizzato, ben pochi Team,
compreso quello composto da ‘tecnici’, autonomamente avrebbero saputo fornire uguale
‘spettacolarità’, qualità e sostanza.
Di ciò va certamente reso merito ai
ragazzi che hanno prodotto il risultato, ma, in misura almeno equivalente alla
modalità di supporto e ‘accompagnamento’ che è stata loro fornita.
In buona sostanza Socrate (maieutica) e Galileo (metodo),
avrebbero avuto ben più alta difficoltà a produrre i loro risultati senza la
presenza, della guida esperta: ‘Virgilio’, conoscitore di luoghi, problemi,
trabocchetti, metodi e modalità relazionali, difficoltà presenti nel mondo
Operativo (del LAVORO).
Il percorso
effettuato ha consentito ai neo-laureati che hanno frequentato il Master , di
comprendere quali e quanti altri problemi avrebbero dovuto e potuto affrontare
meglio; hanno toccato con mano cosa significa lavorare in gruppo, programmare,
esercitarsi, verificare i risultati, individuare e separare ciò che è
fondamentale da ciò che è superfluo, trovare forme e contenuti idonei alla
fruibilità dei destinatari, etc…
Tutto questo è
esperienza, tutto questo è quanto serve nel mondo del lavoro, per rendersi
produttivi, per realizzare un prodotto, materiale o immateriale che sia.
Il dettaglio delle attività svolte dai partecipanti, talvolta ancora inconsapevolmente, ma colte in pieno dai professionisti presenti in aula, sta proprio a dimostrare che l’obiettivo principale del percorso è stato COMPLETAMENTE raggiunto.
E’
stato così chiaramente dimostrato che il potenziale di competenze e di
innovazione contenuto nei giovani laureati, ha bisogno di un ‘accompagnamento’
per produrre i suoi effetti pratici.
Purtroppo molto
spesso il sistema economico-produttivo che dovrebbe utilizzare queste
opportunità, non si dimostra né consapevole né preparato al ruolo e, purtroppo,
ancora oggi un sistema ‘bloccato’, invece di segnalare il vero problema
continua a concentrarsi sul sistema formativo, che pur avendo le sue gravissime
colpe, non è certo il principale colpevole.
Per completare la riflessione, riporto alcuni passaggi dell’editoriale di Enrico Sassoon in HBR di gennaio 2014 dove riferendo il pensiero di Enrico Moretti, professore italiano in USA, dice “ … l’istruzione opera nei due sensi: nelle zone dove è elevata e crescente crea benessere maggiore perché attira persone ed aziende di qualità che rafforzano il ciclo virtuoso; nelle zone dove è debole e decrescente agisce da disincentivo e determina il circolo vizioso di minore attività economica, minore attrattività sociale e minore benessere…”
Dato che il grosso
delle imprese italiane che sono andate a produrre all’estero, lo hanno fatto trasferendosi
in Romania, Polonia, Bulgaria, India etc…, a meno che non si voglia sostenere
che ci sono andate perché attirate dal ciclo virtuoso, dovremmo essere
costretti ad includere UNA BUONA VOLTA, nel concetto di Istruzione, Cultura,
competenza etc…, prima di quello che esce dalla nostra scuola, ciò che E’
presente nelle nostre aziende. Ciò va fatto senza farci trarre in inganno dalle
eccellenze, che abbiamo, ma guardando il fenomeno dall’alto e cercando di
coglierne il senso. Certamente i partecipanti al Master hanno imparato ed
utilizzato la visione complessiva, strategico, sistemica che li ha molto
aiutati nel confezionamento del ‘Prodotto Culturale’ realizzato. Se di questa
modalità se ne facesse maggior uso a tutti i livelli non potremmo che trarne
beneficio sia a livello individuale che sociale.
Colgo
l’occasione per schematizzare quello che potrebbe essere un percorso
finalizzato a rompere i ‘circoli viziosi’ che ostacolano lo sviluppo del
Capitale Sociale; nello schema emerge che il miglioramento della qualità del
sistema scolastico occupa solamente il 5° gradino, dopo: A.1 – A.2 – A.3 e B.
Per concludere, riallacciandomi allo schema sottoriportato che cerca di sistematizzare le Competenze necessarie nel mondo del Lavoro, vorrei sottolineare che quanto realizzato nell’ambito del MASTER, pur essendo un’azione molto importante, quella che rompe la principale barriera tra Scuola e Lavoro, tuttavia ancora non ha portato a conclusione l’intero ciclo formativo necessario alla formazione completa di colui che opera in qualunque ambito lavorativo. Ma questo è un argomento molto complesso che affronteremo in ulteriori riflessioni e che stiamo cercando di sviluppare nel gruppo T3C su Linkedin, dove tutti gli interessati al tema sono graditi.